La Toscana primatista per "dedizione" alla Dea Diana

Inserire in un sito web dedicato al trekking, un argomento come la caccia è quanto mai doveroso, sia dal punto di vista divulgativo che dal punto di vista pratico. E' ovvio che chi vi scrive non è a favore dell' attività venatoria, le ragioni sono tante e non intendo esprimerle in questa sede analiticamente.

Dal punto di vista pratico, voglio esprimere però qualche considerazione sulla conflittualità che si viene a creare tra le attività all'aperto come il trekking e la caccia. Ogni anno durante l'apertura e tutto lo svolgimento attivo del prelevamento venatorio della fauna selvatica, nasce sempre lo stesso problema, cioé quello di dover rinunciare al trekking in zone dove la caccia è attiva, cioé in quelle aree non protette, per non incombere in incidenti e non essere impallinati. Insomma, questa denuncia nasce dalla limitazione tacita che viene a crearsi precauzionalmente tra gli escursionisti stessi. Ma allora la domanda viene spontanea. E' giusto limitare la libertà di molti appassionati di recarsi a camminare nei sentieri toscani per paura di essere feriti o addirittura uccisi per i colpi di doppiette "sportive"? Certo che no!

Dunque questa è una ragione in più per limitare le attività venatorie ad aree più specifiche e dedicate, nel quale la libertà offerta dalla legge italiana ai cacciatori non limiti però, la libertà di chi in montagna, nei boschi e per sentieri va pacificamente in cerca di cultura, pace e armonia.

Il gestore del sito

Cacciatori Iscritti agli ATC toscani dal 1998 al 2001

USO CONSENTITO CITANDO LA FONTE: LAV, 2003

ITALIA:
Almeno 100milioni di animali all'anno, fra cui:
30/50mila marzaiole abbattute annualmente
500/600mila quaglie abbattute annualmente
800mila beccacce abbattute annualmente

Vittime umane nella stagione venatoria 2001/2002:
43 morti in incidenti di caccia

66 feriti gravi
5 invalidi permanenti


Uccelli catturati con le reti nel 1999 in 5 regioni
(Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto):
51.722 uccelli appartenenti a 7 specie
(allodole, merli, colombacci, tordi bottacci e sasselli,
cesene, pavoncelle)

Condanne della Corte di Giustizia UE all'Italia sulla caccia: 4

PROVINCIA DI AREZZO
Abbattimenti nella stagione venatoria 2000:
5.794 cinghiali
dal 1987 al 2000 i cinghiali abbattuti
sono stati 49.733

DEROGHE AUTORIZZATE NEL 1999 IN TOSCANA
A) Per presunti danni all'agricoltura e alla selvaggina
AREZZO: 141 cornacchie grigie, 958 gazze
FIRENZE: 1.213 cornacchie grigie,
283 gazze, 721 storni (specie protetta!)
GROSSETO: 30 cornacchie grigie, 127 gazze
B) Per uccellagione (cattura di esemplari ad uso richiami vivi
per la caccia da appostamento) - specie interessate:6
(pavoncella, allodola, merlo, cesena, tordo bottaccio, tordo sassello)
impianti attivati:22
totale uccelli catturati e ceduti ai cacciatori: 2.515

AREZZO: 289 uccelli
PISA: 319 uccelli
PISTOIA: 687 uccelli
FIRENZE: 519 uccelli
SIENA: 312 uccelli
LUCCA: 389 uccelli
STAGIONE VENATORIA 1998:
130.000 passeri (specie protetta!)

REGIONE TOSCANA
Abbattimenti nella stagione venatoria 1998:
57.275 tortore
153.750 colombacci
242.500 merli

Provincia 1998 1999 2000 2001
Arezzo 15.468 15.254 14.838 14619
Firenze 30.263 29.294 28.895 28.389
Grosseto 11.681
11451 11361 11209
Livorno 8.968 8.666 9.106 8920
Lucca 12.388 12.336 12.225 11.951
Massa 4.835 4.784 4.555 4.543
Pisa
14.426
13.982
13.993
13.827
Pistoia 9.674
9.621
9.484 9.252
Prato 4.805 5.231 4.999 4.953
Siena 13.807 13.481 13.395 13.166
Totale 126.315 124.100 122.851 120.829


TOSCANA - Preapertura: 1 e 7 settembre 2003 - la caccia e'

consentita alle specie:
tortora, colombaccio, merlo, alzavola, germano reale e marzaiola (da appostamento).


Apertura: 21 settembre 2003; Chiusura: 31 gennaio 2004

-----

" Non è più tempo di caccia".......
secondo alcuni dati della Federcaccia in 12 anni il numero dei cacciatori si sarebbe dimezzato passando da un numero di 1.446.935 nel 1990 a 705.000 nel 2002. Anche quest'anno si indica un numero in ulteriore calo, attestandosi così in 698.000 unità circa. Speriamo dunque, che questa assurda ed ormai anacronistica attività si estingua definitivamente
entro pochi anni.