parlarci del tuo trekking descrivendo il luogo di partenza, i sentieri percorsi, i giorni nei quali hai camminato, quanti eravate, dove e come avete dormito, le vostre sensazioni nella natura o di fronte a luoghi storici, ecc.
Insomma descriveteci la
VOSTRA AVVENTURA!!
Invia testo e immagini.










 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 










La scheda tecnica e informazioni generali:
TANTI CONSIGLI E INFORMAZIONI: KAYAK....................continua


Non solo trekking a piedi!
Invito al trekking nautico in kayak (agosto 2008)

Cos'altro possono desiderare gli amanti della natura e dell'escursionismo oltre all'attraversare a piedi valli incontaminate popolate da animali e piante, costeggiare laghi e ruscelli per risalire i sentieri fino ai passi oltre i quali si aprono altrettante vallate forse più belle delle precedenti!?
Di allargare i propri orizzonti al mare e la costa!
Sicuramente molti di voi avranno già percorso sentieri che seguono la costa con belle viste sul mare; certamente un piacevole diversivo per l'escursionista che solitamente frequenta ambienti montani. Ma per vivere appieno lo straordinario ambiente marino e della costa bisogna lasciare i sentieri e muoversi direttamente sulla superficie dell'acqua. E il modo migliore per farlo è utilizzare quella che è una perfetta macchina da trekking nautico; il kayak marino! (foto)

Spiaggette incontaminate, grotte, zone umide costiere, faraglioni, pinete litoranee, scogliere a picco, lunghe spiagge deserte e poi gli uccelli marini, i pesci che si vedono facendo snorkeling. Si possono incontrare perfino i delfini o i grifoni e gli altri rapaci che nidificano sulle scogliere. Insomma per l'amante della natura e del trekking c'è tutto un universo da scoprire e di cui godere! (foto)
Col kayak si possono effettuare escursioni di più giorni in autonomia, cosa che col trekking tradizionale a piedi è purtroppo difficoltosa per via del carico che bisogna portarsi nello zaino e che col kayak invece si può trasportare a decine di chili senza problemi. Col kayak si possono caricare acqua, cibo, tenda, sacco a pelo e tutto quello che serve. Tanto a portarli ci pensa Archimede e il suo principio; non le nostre povere spalle e i martoriati piedi!
E i viaggi in autonomia per più giorni permettono di andare dove si vuole, di essere liberi di fermarsi per la notte dove preferiamo e di raggiungere in più giorni i luoghi più belli.
Certo bisogna pagaiare ma in realtà è molto più facile e meno faticoso di quello che sembra. In uno paio di giorni si impara a pagaiare. Poi ci vorrà un po' più tempo per affinare la tecnica, farsi un po' di fiato, e soprattutto imparare a muoversi con una certa sicurezza in condizioni di mare agitato. All'inizio naturalmente bisognerà avere molta cautela e buon senso per evitare di trovarsi in acqua in condizioni di mare mosso; in ogni caso bisognerà indossare l'apposito salvagente oltre a saper nuotare. Esistono anche apposite scuole di kayak marino che tra l'altro insegnano manovre di sicurezza (come l'eskimo) delle quali per la verità non è così fondamentale la conoscenza per fare trekking nautico.

Basta dicevamo davvero poco per prendere e partire, che so, per un giro di una settimana in un'isola dalmata o all'Eolie o più semplicemente per weekend, ad esempio, all'Argentario. Ci si informa sulle caratteristiche della costa, se ad esempio ci sono lunghi tratti di costa alta senza approdi; normalmente basta una cartina al 100.000. Poi quando necessario ci si rifornirà presso i paesi costieri del poco di cui si ha bisogno, sotanzialmente del cibo e dell'acqua. In navigazione, al contrario del normale trekking a piedi, siamo veramente liberi di andare dove si vuole senza dover seguire sentieri segnati. Normalmente si rimane vicini alla costa, soprattutto se è interessante, così da godersi da vicino il magico luogo dove la terra incontra l'acqua. E poi naturalmente ci solo le spiagge e le calette di sabbia o di ciottoli, dove fare una sosta per un bagno, per mangiare qualcosa o semplicemente perché sono troppo belle per tirare a dritto.
Qualcuno avrà intuito che per la sosta notturna è meglio fermarsi nelle calette più belle e che ispirano di più. Naturalmente si può fare trekking nautico appoggiandosi ai campeggi, ma è normalmente preferibile sacrificare un po' la comodità per fermarsi invece nelle spiagge più belle e solitarie. Eventualmente al campeggio si preferirà una fermata in qualche buona trattoria tipica. Ovviamente il campeggio nautico deve avvenire nel totale rispetto della natura, cioè non lasciando traccia del nostro passaggio!

Finisco dicendo che è possibile unire al trekking nautico il trekking a piedi, anzi è un'ottima idea! Quasi sempre infatti i luoghi interessanti per il trekking nautico lo sono anche per il più tradizionale trekking a piedi. Basterà allora dotarsi di una buona cartografia e lasciare il kayak da qualche parte per partire a piedi lungo i sentieri. Altre volte si può lasciare anche per qualche giorno il kayak in porto oppure in campeggio per fare giri più lunghi servendosi eventualmente anche dei mezzi locali. Altre volte ancora, più semplicemente, saranno i luoghi incontrati che offriranno spunti inattesi per incursioni a piedi nell'interno  come ad esmepio un paese, una miniera, un vallone selvaggio, ecc..


Luigi G.

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