Restaurata 
                      la repubblica a Firenze nel 1494, questa fu retta dal frate 
                      Gerolamo Savonarola che con i suoi rigidi dettami religiosi, 
                      la portò ad essere una quasi teocrazia più 
                      che una repubblica, alla quale però, i fiorentini 
                      reagirono ben presto con molta insofferenza, basti pensare 
                      come ad esempio: puniva severamente i bestemmiatori... a 
                      Firenze: in Toscana è tutto dire! 
                    In 
                      seguito, alla tragica scomparsa del Savonarola, questa nuova 
                      repubblica si mostrò sempre più debole e ciò 
                      si rese evidente soprattutto durante la guerra per la riconquista 
                      di Pisa (1509). In seguito ci fu il ritorno dei Medici che 
                      mantennero il potere fino al 1527, quando furono nuovamente 
                      cacciati, ecco perché:
                    Avvenne 
                      per un volta faccia da parte di Clemente VII°, secondo 
                      papa Medici nei confronti dell'imperatore del Sacro Romano 
                      Impero Carlo V° con il quale era alleato; Clemente VII 
                      non reputando più conveniente per la sua casata l'alleanza 
                      con l'imperatore, si alleò con la Francia di Francesco 
                      I°. Questo causò le ire di Carlo V° che per 
                      vendicarsi lanciò i suoi Lanzichenecchi su Firenze 
                      e Roma seminando la rovina.
                    Fu 
                      per questo che i Medici vennero ricacciati per la seconda 
                      volta da Firenze, facendovi ritorno solo 3 anni dopo. Divennero 
                      duchi di Firenze nel 1532 e nel 1569 granduchi di Toscana 
                      con Cosimo I°.
                    Alla 
                      morte di Cosimo I°, avvenuta nel 1574, le redini del 
                      granducato passarono al figlio Francesco I°, quest'ultimo 
                      si distinse più che per le sue doti politiche per 
                      una grande passione per le arti e per l'alchimia; grande 
                      mecenate: protesse infatti numerosi artisti tra i quali 
                      il Buontalenti e il Giambologna ai quali commissionò 
                      la realizzazione della magnifica villa (oggi purtroppo non 
                      più esistente) e dell'altrettanto magnifico parco 
                      di Pratolino (oggi parco Demidoff), per la sua amante Bianca 
                      Cappello, poi successivamente sua 2° moglie, insieme 
                      ed altri palazzi in Firenze.
                      Dal 
                      suo primo matrimonio con Giovanna d'Austria, ebbe tre figli: 
                      un figlio maschio morto molto piccolo, Eleonora futura duchessa 
                      di Mantova (sposa nel 1584 Vincenzo I° Gonzaga) e Maria 
                      futura regina di Francia (sposando nel 1600 Enrico IV° 
                      Borbone).
                    Nel 
                      1587 Francesco I° e Bianca Cappello morirono misteriosamente 
                      nello stesso giorno nella villa di Poggio a Caiano, colpiti 
                      ufficialmente dalla malaria, ma fu ventilata l'ipotesi del 
                      veleno; in questa faccenda non sembrava estraneo il fratello 
                      del granduca il cardinale Ferdinando poi divenuto granduca 
                      Ferdinando I°, ma la cosa fu messa a tacere e rimane 
                      a tutt'oggi avvolta nel mistero.
                    Dopo 
                      l'improvvisa morte di Francesco I° e Bianca Cappello, 
                      divenne dunque, granduca Ferdinando I°, egli a differenza 
                      del fratello si distinse per le sue spiccate doti politiche 
                      e diplomatiche, attuando una politica filo-francese ( fu 
                      lui infatti a dare in sposa al re di Francia la nipote Maria); 
                      a differenza del fratello Francesco I° che invece aveva 
                      intrapreso una politica filo-spagnola. Con il regno di Ferdinando 
                      primo volgiamo così al XVII° secolo, dato che 
                      la sua morte è avvenuta nel 1609.
                    Nel 
                      1609, diviene granduca di Toscana Cosimo II°, più 
                      che per le sue doti politiche o per il suo grande interesse 
                      per le scienze, va ricordato come un grande mecenate, in 
                      questo campo tra i suoi protetti anche il grandissimo Galileo 
                      Galilei che dedicò la scoperta dei satelliti di Giove 
                      al granduca stesso, chiamandole Lune Medicee. Cosimo II° 
                      di salute molto fragile, morì prematuramente a 31 
                      anni nel 1621. Nello stesso anno diviene granduca Ferdinando 
                      II°, dotato di discrete capacità politiche e 
                      diplomatiche, anche lui amante delle scienze. Come il padre 
                      protesse il Galilei. Nel 1633 a seguito della condanna al 
                      rogo di quest'ultimo per eresia, non potendo niente il granduca 
                      per evitare l'abiura e la cessazione della divulgazione 
                      scientifica richiesta dal Papa da parte dello scienziato, 
                      Ferdinando II° fece in modo che il pensiero Galileiano 
                      si diffondesse ugualmente, fondando con il fratello cardinale 
                      Leopoldo l'accademia scientifica del Cimento della quale 
                      facevano parte molti allievi del grande scienziato, fra 
                      cui Francesco Redi. Ferdinando II° era egli stesso studioso 
                      e scienziato e perfezionò molti strumnti scientifici 
                      come il termometro.
                    Ferdinando 
                      II° morì nel 1670 e gli succedette il figlio 
                      Cosimo III° che fece ben presto rimpiangere ai fiorentini 
                      la bonaria liberalità di suo padre; egli infatti, 
                      era molto bigotto e con lui ben presto Firenze si riempì 
                      a dismisura di preti e di monache e una cappa opprimente 
                      di finto perbenismo si abbatté sulla città. 
                      Cosimo III° sposò nel 1661 Margherite Louise 
                      d'Orleans, cugina di Luigi XIV°. Fu un matrimonio disastroso 
                      a causa dell'incompatibilità di carattere che vi 
                      era fra i due, tanto serio e bigotto lui, tanto estrosa 
                      lei che possiamo anche considerare una trekkers ante litteram: 
                      infatti lei era solita compiere lunghe passeggiate nella 
                      campagna fiorentina sfiancando le dame e le cameriere a 
                      seguito. Da questo matrimonio nacquero il granprincipe Ferdinando, 
                      Anna Maria Luisa (la principessa Palatina) e Gian Gastone 
                      (l'ultimo granduca).
                    Il 
                      granprincipe Ferdinando era destinato a divenire granduca, 
                      ma la sifilide se lo portò via prematuramente senza 
                      eredi. Egli era appassionato di musica, mecenate di grandi 
                      musicisti e musicista egli stesso, i suoi contemporanei 
                      lo dicono anche grande clavicenbalista e coinvolto insieme 
                      a Cristofori e Alessandro Scarlatti nell'invenzione del 
                      pianoforte. Il grande musicista Scarlatti era tra i protetti 
                      e grande amico del granprincipe, alcune loro corrispondenze 
                      sono giunte fino a noi.
                    Nel 
                      1723 il lungo regno di Cosimo III° finisce con la sua 
                      morte, gli succede il terzo figlio Gian Gastone che spazzò 
                      via la cappa oprrimente religiosa che con suo padre si era 
                      abbattuta su Firenze, portando un aria di rinnovamento e 
                      con lui iniziò quella politica rinnovatrice che poi 
                      sarà proseguita dai Lorena anche se inspiegabilmente 
                      solo quest'ultimi si prenderanno i meriti, mentre lui Gian 
                      Gastone passerà alla storia solo per essere stato 
                      un depresso.
                    Nel 
                      1737, con la morte dell'ultimo granduca Gian Gastone De' 
                      Medici, la famiglia si estinse. Amanti dell' arte e delle 
                      cose belle i Medici durante i 300 anni del loro regno hanno 
                      lasciato sia a Firenze che nelle campagne come nel Mugello 
                      da dove loro provenivano, splendidi edifici: ville, giardini,conventi 
                      e capelle, che è possibile incontrare e vedere lungo 
                      le vie del trekking.